La coibentazione della piscina è un’operazione che consente di ridurre o di eliminare gli scambi di calore e le vibrazioni tra elementi contigui della vasca. Una buona coibentazione permette, ad esempio, di mantenere la temperatura costante al suo interno riducendo al minimo la necessità di intervento.
Questa tecnica di isolamento termico può coinvolgere diverse componenti della vasca (fondo piscina o le pareti) e può essere favorito dall’installazione di apposite coperture per piscine.
Isolamento termico fondo piscina
La procedura corretta per l’isolamento termico prevede la costruzione delle pareti e del fondo piscina utilizzando pannelli in EPS alla massima densità (350k) e dalle alte prestazioni di isolamento termico w/mk 0,034.
È di fondamentale importanza isolare il fondo con la massima cura per poter ridurre gli sprechi idrici e mantenere una temperatura adeguata all’interno della vasca. A questo proposito è opportuno sottolineare come numerosi studi geologici confermino che a 1 metro sotto il livello del suolo è possibile ottenere una temperatura media annuale che si aggira intorno i 13/14 gradi.
Di conseguenza, se consideriamo che in media una piscina supera i 50Mq per uno spessore di 25/30Cm di platea a contatto con l’acqua, risulta facile capire perché siano necessari diversi giorni di sole e alte temperature per contrastare una così elevata massa di cemento sul fondo della propria piscina.
Isolamento termico pareti piscina
Il rivestimento di una piscina interessa differenti zone della piscina, dal fondo alle pareti della vasca e si caratterizza per la varietà di materiali con cui può essere realizzata. Infatti, i rivestimenti interni di una piscina possono essere in plastica, ceramica o comporti da numerosi strati protettivi sovrapposti (trattamenti, vernici o intonaci). In particolare, i rivestimenti più diffusi sono:
- PVC armato: risulta tra i materiali più usati per la sua adattabilità a qualunque tipo di piscina, impermeabilità, resistenza e semplicità nel momento della sua pulizia. Resistenti ai raggi UV, le piscine in PVC hanno una finitura liscia ma non scivolosa con tempi di posa in opera non lunghi e, indipendentemente dai lievi cedimenti che può subire la piscina nel tempo, si salda direttamente sul posto, rimanendo perfettamente aderente alle pareti.
- Liner Preformato: ha le stesse peculiarità del PVC armato ma si differenzia per il tipo di applicazione. Infatti, questa tipologia di rivestimento viene preformata direttamente in fabbrica in base alle specifiche della vasca, per venire poi applicata tramite un sistema di aspirazione.
- Ceramico: questo tipo di rivestimento è utilizzato ormai per le sole piscine in cemento armato e nel campo della balneazione pubblica. Il materiale più utilizzato sotto forma di piastrelle è il Gres: incollato al fondo e alle pareti della vasca, richiede un trattamento di impermeabilizzazione interno ed esterno.
- Mosaico: il mosaico è il rivestimento adatto a chi vuole creare un’opera dal grande impatto visivo. Largamente diffuso per la sua bellezza, ha gli stessi punti di forza e criticità delle piastrelle.
- Vernice: la tecnica di rivestimento a vernice viene usata per le piscine in cemento. La sua applicazione richiede pareti perfettamente asciutte e pulite e non può essere applicata su materiali diversi dal cemento. Non garantendo al 100% la tenuta idraulica, l’applicazione della vernice viene accompagnata da altri interventi.
- Fibra di vetro: si tratta di un materiale impermeabile e resistente alle fughe d’acqua con il principale beneficio di richiedere una bassa manutenzione.
- Pietra naturale: il vantaggio di usare le pietre naturali risiede nella loro alta durabilità e nel basso assorbimento dell’acqua nonché nel possedere caratteristiche simili a piastrelle antiscivolo, idonee soprattutto per il bordo piscina.
Copertura coibentata per piscina
Una copertura isotermica con un telo di materiale plastico (PE, PP o PVC) consente di mantenere costante la quantità e la temperatura dell’acqua all’interno della vasca, riducendo al minimo la dispersione di calore o l’evaporazione. La scelta della tipologia di copertura per piscina da adottare dipende da numerosi fattori tra cui la disposizione della piscina, il suo orientamento e la profondità.
Per le piscine esterne le tipologie di copertura più indicate sono la copertura a bolle o un tipo semitrasparente che permetta il passaggio della luce del sole. In questo modo è possibile creare un meraviglioso ambiente luminoso e accogliente che consente non solo di limitare gli sprechi, ma anche di utilizzare la piscina durante i mesi invernali o quando le condizioni climatiche non lo consentirebbero.
Se si desidera procedere con la copertura della piscina esterna è possibile scegliere le cosiddette coperture solari e telescopiche che rendono perfettamente utilizzabile la piscina in qualsiasi momento dell’anno. In alternativa è possibile valutare l’acquisto dei cosiddetti solar ring, circonferenze di plastica che massimizzano l’effetto di attrazione e trasmissione del calore.
Scegliere una copertura coibentata per la piscina interna consente di godere di numerosi vantaggi: infatti, mancando l’esposizione diretta ai raggi solari è possibile scegliere un modello opaco e che riduce al minimo l’impatto sull’ambiente circostante e l’arredo. Proprio per questo vengono spesso utilizzate le coperture con struttura a mousse espansa, più spesse delle normali coperture a bolle. Il materiale principale è polietilene a cellula chiusa, adeguatamente trattato e protetto contro l’azione dei raggi UV e degli agenti chimici presenti in acqua.
Questa tipologia di copertura ha anche un miglior coefficiente di isolamento termico, che consente di massimizzare il risparmio energetico riducendo al minimo l’evaporazione dell’acqua. Hanno inoltre una resistenza meccanica che garantisce una lunga durata nel tempo, nettamente superiore rispetto alle coperture standard.
Infine, in una piscina interna una delle maggiori voci di dispersione dell’energia è la ventilazione. La copertura isotermica, se usata correttamente, può intervenire diminuendo la necessità di ventilazione e, di conseguenza, riducendo la presenza nell’aria di fastidiosi componenti chimici come, ad esempio, l’odore molto intenso del cloro.